Il titolo di oggi appartiene ad uno dei miei autori preferiti. Si tratta di Come in una Gabbia, scritto da Torey Hayden e pubblicato dopo il successo di Una bambina, il caso sconvolgente della piccola Sheila, accusata di aver dato fuoco ad un bambino.

Come in tutti i suoi libri, si parla purtroppo di storie reali, casi estremamente difficili affidati alla nostra insegnate. In questo in particolare, il protagonista è Kevin, un adolescente muto da anni che, dietro al suo atteggiamento diffidente e schivo nei confronti del resto del mondo, nasconde una profonda sofferenza. La Hayden ci racconta il percorso difficile intrapreso, le scoperte dietro al caso, la sua analisi di quello che viene definito clinicamente “mutismo selettivo”, ma non con un occhio freddo da chi sta al di fuori e vede il bisognoso come un altro caso da descrivere, piuttosto facendoci coinvolgere in un’altra storia triste che rincorre continuamente il filo della speranza. Poiché si tratta di libri che spesso vanno indagare realtà al limite dell’inverosimile, per quanto siano orribili, consiglio ai più sensibili di evitare la lettura. In ogni caso, amo il modo in cui questa autrice espone le esperienze che le hanno fatto guadagnare l’appellativo di “maestra dei miracoli”. Il mio voto è 5 su 5.
ATTENZIONE SPOILER IN QUESTO PARAGRAFO!!! Per quanto alla fine del libro sia rincuorante vedere come Kevin, in qualche modo, abbia mosso i primi passi verso una vita più serena, come in ogni libro della Hayden, rimane sempre l’amaro in bocca. Quando ho letto la storia di questo ragazzo, non nascondo che la realtà cruda di ciò che ha vissuto, mi ha fatto stare male per settimane. E non mi sono nemmeno capacitata di come certi individui possano nuocere e rovinare a tal punto una vita innocente, senza poi subirne il minimo di conseguenze. Anzi, ad un certo punto si apprende che la madre di Kevin ha persino messo al mondo un altro figlio con quell’individuo. Ora, non voglio dilungarmi su temi come il ribellarsi di fronte a certe condizioni di vita, perché si aprirebbero fascicoli e non è questo il luogo adatto, tuttavia, per quanto sia banale ammetterlo, è triste e assurdo come delle scelte sbagliate possano distruggere intere vite. Non sapremo mai se la sorella di Kevin sia morta davvero uccisa brutalmente dal patrigno, se alla fine il suo fratellino abbia avuto una vita migliore, se la madre abbia trovato il coraggio di andarsene,…l’unica certezza è che da tutta quella cenere, può sempre nascere la speranza e Kevin è stato uno di quelli che ha avuto la forza di ricominciare, anche se con difficoltà e a piccoli passi. Navigando su internet si apprende infatti che oggi è felicemente sposato e ha anche un figlio.
Per chi volesse conoscere altri suoi casi e, quindi, leggere altri suoi libri, vi consiglio Figli di Nessuno, Bambini del Silenzio e La Figlia della Tigre che sarebbe il seguito di Una Bambina. Vi auguro una buona lettura 🙂
“Zoo Boy. Le gambe del tavolo erano le sbarre della sua gabbia. Si dondolava, con le braccia sopra la testa, come a proteggersi. Avanti e indietro, avanti e indietro. Un’assistente lo spronava a uscire da sotto il tavolo, ma senza risultato. Lui si dondolava, avanti e indietro, avanti e indietro. “Lo guardavo standomene dietro uno specchio-finestra. “Quanti anni ha?” chiesi alla donna che era alla mia destra. “Quindici.” Non si poteva dirlo più un ragazzo. Mi appoggiai contro il vetro, per vederlo meglio. “Da quanto è qui?” domandai. “Quattro anni.” “Senza mai parlare?” “Senza mai parlare.” La donna alzò gli occhi a guardarmi, nella tetra oscurità di quella stanza dietro lo specchio. “Senza mai far sentire il suono della sua voce.” Come in una Gabbia, T.Hayden