Fellside La prigioniera – M. R. Carey

Buonasera! Termino il mese di aprile parlando di un thriller che sfocia nel paranormale. Esatto, niente risoluzione di enigmi con ragioni mediche o scientifiche, ma pura fantascienza soprattutto per chi non crede nell’esistenza dei fantasmi. Sto parlando di Fellside: La Prigioniera di M.R.Carey.

La trama è la seguente. Jess Moulson, una tossicodipendente, viene accusata di omicidio colposo ai danni di Alex Beech, un bambino di 10 anni con il quale aveva stretto amicizia negli ultimi tempi, morto da solo nel suo letto, dopo aver inalato il fumo tossico proveniente dall’incendio nell’appartamento della protagonista. L’aggravante è la testimonianza del compagno John Street, uscito dalla situazione con delle ustioni di secondo e terzo grado alle mani, che la accusa di aver appiccato apposta l’incendio per ucciderlo. Durante il processo, il senso di colpa di Jess la spinge ad accettare la condanna senza opporre resistenza e, successivamente, a tentare il suicidio morendo di inedia. Certi della sua imminente morte, si decide per il suo trasferimento presso la prigione femminile di Fellside, della quale una parte sotto il controllo di una certa Grace, che gestisce, con la complicità della guardia Devlin, il traffico della droga. Grace ha due guardaspalle, Lizzie e Big Carol, con le quali è meglio non avere a che fare. Ma c’è di più: con il favore delle tenebre a Jess appare il fantasma del bambino morto nell’incendio. Le dice che ha bisogno del suo aiuto e che non accetterà un no come risposta…

Diciamo che le premesse, per quanto fossero leggermente inquietanti, le ho trovate originali, forse perché non ho letto molti thriller, a maggior ragione paranormali. Il fatto che Jess veda e dialoghi con un fantasma, non dà un tono horror alla storia perché fra i due si sviluppa un tenero rapporto di amicizia e complicità. Ciò che fa più paura è tutto l’ambiente che fa da contorno, con i soliti cliché di tutti le storie ambientate nel carcere, dove non è possibile guardare storto senza essere picchiati selvaggiamente. La lettura risulta scorrevole a tratti, con alcuni episodi che ho considerato inutili. Ciò che più mi ha disturbato è il linguaggio: personalmente l’ho trovato troppo volgare, anche perché non amo i libri pieni di parolacce. Sì okay, ci troviamo in una prigione e vogliamo calarci nella parte, ma manco Dante è arrivato a tanto e parlava dell’Inferno! Voto 3/5.

ATTENZIONE: SPOILER NEL PARAGRAFO!!!! Entrando nel merito della storia, per gran parte si focalizza sul rapporto fra Jess e Alex che fanno amicizia e il bambino diventa il suo centro del mondo. La protagonista ha letteralmente la testa fra le nuvole, sempre concentrata a proteggere qualcuno che praticamente avrebbe già ucciso; e qui, scatta il primo controsenso che dà vita ad una serie di situazioni che fanno passare Jess per una stordita patentata. Ovvero, mancanza di furbizia, evasione dal proprio corpo per vagare nell’Altro Posto proprio quando la sua stessa vita si trova in pericolo, tendenza a cacciarsi nei guai senza dar peso alle conseguenze, ecc…Verso la fine, si rende conto che per tutto quel tempo quel ragazzino era Naz, l’amante defunta di Lizzie. Senz’altro un bel colpo di scena, ma non mi ha molto convinta, forse perché tutta la questione riguardante l’Altro Mondo, l’autore non l’ha descritta in maniera molto chiara, fantasma compreso. Quindi non mi è sembrato molto palese il motivo per il quale lei non avesse capito prima chi fosse: se si trattava di una proiezione del suo senso di colpa, come mai le altre lo vedevano nella medesima forma nei propri sogni? Insomma, tutti gli episodi e le descrizioni che hanno avuto luogo in questa specie di “mondo di mezzo”, le ho trovate confusionarie e incomprensibili. Facevo veramente fatica ad immaginarmi la scena! Per concludere, aggiungo un piccolo accenno per quanto riguarda i personaggi in generale: numerosi all’inizio, presentati in successione con nomi, cognomi, soprannomi, nomignoli e quant’altro che creano solo caos. La maggioranza fa parte dei soliti cliché degni di un qualunque film ambientato in carcere, mentre altri finiscono nel dimenticatoio.

Grazie per aver letto l’articolo, vi auguro una buona lettura del libro 🙂

“Ma i dubbi la assalivano solo quando Alex non era con lei. Quando invece c’era, nient’altro aveva importanza. Fellside era l’illusione, e Alex la realtà, il suo centro. E che motivo c’era di preoccuparsi della purezza delle motivazioni che la spingevano? In fin dei conti, non c’era mai stato nulla di puro in lei.” Fellside: La Prigioniera, M.R.Carey

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