I rami del tempo – L. Rossi

Fra le piccole gite piacevoli di quest’estate, mi è capitato di recarmi ad una fiera e, per la prima volta, mi sono fiondata sugli stand degli autori esordienti, dove ho acquistato qualche volume e chiacchierato un po’. Fra questi c’era I Rami del Tempo di Luca Rossi.

Dunque, le copertine ben strutturate e i titoli già avevano attirato la mia attenzione. In aggiunta, l’autore, che devo dire è una persona simpatica e alla mano, mi ha fornito una presentazione accattivante dei suoi volumi, esordendo con la domanda presente sulla copertina: “Puoi continuare a vivere sapendo che tutti coloro che ti hanno amata non sono mai esistiti?

Risultato: acquisto dei primi tre volumi!

Avrò fatto bene?

Non potrei rispondere così su due piedi, perché prima vorrei raccontarvi come ho trovato proprio il primo capitolo, che per altro ho appena finito di leggere avvolta dalla densa afa del mio soggiorno.

Partiamo dagli aspetti positivi, che di solito scarseggiano quando i lettori si trovano a commentare i libri di scrittori misconosciuti. I Rami del Tempo mischia vari elementi di magia, passione e intrighi in un universo non ben definito, dove una civiltà viene brutalmente uccisa e la sua memoria sta per essere cancellata definitivamente. I tre abitanti superstiti, ovvero, marito, moglie e una sacerdotessa, hanno il delicato compito di dover scoprire cosa sia successo, nonostante il pericolo che l’orrore possa ripetersi per concludere ciò che era stato iniziato. Dall’altra parte della terra (o mondo? Bho…) il malvagio re Beanor, ormai stufo di vivere da secoli in una terra ghiacciata, ingaggia fior di maghi per oltrepassare le barriere protettive di quelle terre e conquistarle definitivamente.

A parer mio, la trama è abbastanza intrigante, tenendo conto del fatto che il mio bagaglio culturale fantasy è alquanto povero. Tuttavia, le premesse c’erano!

Altro punto a favore è lo stile di scrittura: ripulito da ogni strafalcione, curato e ben strutturato. Scorre molto velocemente, nonostante sia meno accattivante la grafica rispetto ad altri dello stesso genere (una ragazza aveva persino inserito immagini a colori e il nome dei capitoli era riportato anche nella lingua dei personaggi).

Ora, però, veniamo alle note dolenti, che riporto per amore nei confronti della trasparenza di questo blog, pur senza denigrare il faticoso lavoro del sig. Rossi. Ci tengo a precisare che si tratta di opinioni personali, senza nessuna pretesa di farne un’analisi critica alla beta-reading.

1)Prima di tutto, c’è da considerare che su Amazon è venduto nella sezione fantasy e secondo me è scorretto, perché è palese si tratti di un erotico, cosa che ho scoperto leggendolo (sì, lo so, potevo accorgermene prima, leggendo l’ultima frase della quarta, ma tant’è). Chiarito ciò, la mia opinione per forza di cose ne esce influenzata perché non è un genere che mi piace. Nondimeno, ho trovato che anche chi se ne intende non ha apprezzato comunque il tipo di narrazione.

Cosa intendo dire? La componente sessuale è troppo onnipresente, in maniera squallida, pedante e fastidiosa. Il re Beanor vive solo di quello e nei capitoli dove si parla di lui si descrivono solo atti sessuali, ma in sostanza non succede quasi niente di rilevante. Tolti questi episodi ahimè rimane ben poco della trama, che già di per sé procede lentamente e a volte in maniera confusionaria attraverso continui salti nel tempo e nello spazio.

A ciò si lega la visione romantica dell’amore, che non esiste perché tutti pensano solo a fare sesso, relegando il sentimento ad un mero appagamento fisico, senza una minima sfumatura poetica. In sostanza, una persona ama quando vede che l’altra è “bonazza”. Punto.

2) Molti nelle recensioni si soffermano disgustati a contemplare il personaggio di Beanor: ma quello si sa già dalla trama che è malvagio, depravato e inutile. Io, invece, affronterei il discorso della sacerdotessa Miril, seconda in ordine di odiosità: la sua onnipresenza nel rapporto fra Lil e il marito mette solo ansia. Non solo, dietro ai suoi finti modi gentili in realtà si nasconde una personalità calcolatrice ed estremamente egoista, che con furbizia raggira una ragazza ingenua, isolando sempre di più un Bashinoir già sull’orlo dell’esaurimento nervoso.

Ma che senso ha poi preoccuparsi della tua magia, quando siete rimasti solo in tre nella vostra civiltà e sarebbe più logico ripopolarla? C’era già una coppia sposata con intenzioni di avere figli, ma la “saggia” Miril ha ritenuto più importante guadagnarsi la cagnolina da compagnia.

3) L’ambientazione l’ho trovata piuttosto confusa. Apprezzo i libri che inseriscono un minimo di mappa del mondo, dato che si tratta di luoghi inventati di sana pianta. Qui ho fatto fatica ad orientarmi, anche perché mancano anche le descrizioni dei regni: a Isk c’è il ghiaccio, ma poi?

Alcuni hanno criticato anche i troppi salti nel tempo, ma io non credo che siano sbagliati. In fondo si tratta del primo di tre volumi e si sa che tante domande trovano risposta nei successivi libri, quindi ci sta un po’ di confusione iniziale.

Personalmente, però, tornando al discorso di prima, si poteva inserire qualche approfondimento in più sui personaggi stessi (rendendoli più profondi) e sugli ambienti, piuttosto che scene erotiche inutili.

Dopo il mio sproloquio di cui sopra, arriviamo al voto: 2.5/5.

Avrò fatto bene? Il responso ai posteri…

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