La sovrana lettrice – A. Bennet

Diversi anni fa scoprii che due ragazze, di cui non ricordo minimamente il nome, offrivano consigli di lettura sulla base della propria presentazione personale, da inviare via mail. Mi ricordo che ne fui entusiasta, perciò scrissi come mi vedevo caratterialmente (quanto potevo essere attendibile?) e i miei gusti personali.

Nel remoto caso in cui interessasse a qualcuno, a parte mia madre, mi ero descritta come una persona estroversa, che ama ridere e scherzare, chiacchierare con le persone e conoscere nuove cose. Allo stesso tempo sono una gran sognatrice.

Non mi ricordo se ho menzionato i miei clamorosi difetti, come il fatto di essere lunatica e permalosa, ma dopo diversi giorni ho ricevuto la mail di risposta dove mi veniva consigliato di leggere La Sovrana Lettrice di Alan Bennet.

Un romanzo celebre, che ho tenuto vergognosamente relegato nella wishlist di Amazon per anni insieme ad altri prodotti, quali vestiti che forse non sto indossando nemmeno in un universo parallelo e qualche attrezzo da lavoro, forse inseriti da mio marito in attesa che gli dia il permesso di acquistarli 😛

Insomma, alla fine mi sono decisa: adesso basta! Lo compro e lo leggo! Sono solo un centinaio di pagine e poi voglio vedere se è azzeccato alla mia personalità.

In breve, la regina d’Inghilterra scopre per caso il piacere della lettura, ma poiché ad un certo punto non riesce più a farne a meno, questa passione avrà delle ripercussioni sul suo entourage, sui sudditi e sui servizi di sicurezza.

Una lettura molto leggera, che si termina in un pomeriggio, magari sorseggiando una tazza di tè con dei biscotti, giusto per farsi coinvolgere maggiormente dal clima della storia.

La copia che ho acquistato io è della Adeplhi, una CE che evidentemente possiede un altissimo senso dell’umorismo rispetto al mio, dato che in quarta di copertina scrive “irrefrenabili risate”.

Voglio dire, qualche sorriso sicuramente può strapparlo, magari leggendo le battute taglienti che la Regina rivolge al Primo Ministro, oppure i commenti del Duca, ma da lì a ridere sguaiatamente ce ne passa…!

Le “irrefrenabili risate” con il tè

Se vogliamo, fa già sorridere la quarta, appunto, sia per l’iperbole riferita al senso dell’umorismo, sia perché ti spoilera già che il colpo di scena è nell’ultima riga. Come per dire: “Oh, non solo ti spacchi in due, ma proprio non ti immagini cosa succede nell’ultima riga di questo libro!”. Perciò tu stai lì a farti cullare dal ritmo quasi monotono e ripetitivo di Bennet, a volte riaprendo gli occhi per una battuta, e poi sul finale ti svegli di soprassalto: “C…cosa?! Che è successo?!”. L’ultima frase l’ho riletta due volte perché mi ha dato più emozioni di tutto il libro.

Dai, scherzi a parte, non è poi così male se si desidera una lettura leggera, poco impegnativa e con una spolverata di humor inglese.

Consigliato? Mmmh…forse. Aspetta che rileggo l’ultima frase del libro…

Voto 2.5/5.

“[…] ragguagliare non è leggere. Anzi, è l’esatto contrario. Il ragguaglio è succinto, concreto e pertinente. La lettura è disordinata, dispersiva e sempre invitante. Il ragguaglio esaurisce la questione, la lettura la apre.” La Sovrana Lettrice, A. Bennett

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