Siamo giunti al quarto capitolo – il Calice di Fuoco – della famosa saga di Harry Potter. Cosa bisogna aspettarsi dalla trama? Chiaramente, altro anno e altri modi per cercare di uccidere il protagonista. Questa volta, però, Vold…Colui-che-non-deve-essere-nominato ha nuovi seguaci pronti ad aiutarlo nell’impresa.

Vi risparmio il riassunto, perché dopo oltre 20 anni, numerose ristampe, messe in onda dei film ecc. presumo che conosciate a memoria le trame (come la sottoscritta del resto).
Ricordo ancora la mia reazione quando nel finale ho visto Lucius fra i Mangiamorte:

Per chi non avesse letto i libri, sappiate che dal quarto iniziano sostanziali differenze rispetto al lungometraggio. Capisco le esigenze di trasposizione, ma diciamo che leggendo la storia molti punti diventano molto più chiari. Ecco alcuni esempi:
-All’inizio del film si vede un anziano signore dirigersi verso una vecchia reggia, lamentandosi dei soliti giovani vandali. È chiaro che si tratta di un custode, ma nel libro viene spiegato bene chi sia fin dall’inizio: infatti, quando furono rinvenuti i corpi dei Riddle, fu l’unico sospettato. La dimora dove si trova Voldemort, perciò, è quella del suo padre babbano.

-Il torneo Tre Maghi sembra che sia stato organizzato fra Hogwarts e due collegi, rispettivamente di soli ragazzi e ragazze, perché forse aggiungere altre comparse sarebbe costato troppo! E difatti, nel libro viene descritta una popolazione studentesca mista, sia fra i Beauxbatons (francesi) sia fra quelli di Durmstrang (bulgari). Non solo, la bellezza di Fleur trova una spiegazione plausibile: sua nonna è una Veela. E che sarebbe? Direte voi furbacchioni che avete preferito guardare solo i film. Anche questo è spiegato nello stesso volume: possiamo paragonarle a delle ninfee per la bellezza, ma se provocate possono diventare letali (oltre che spaventose). La loro comparsa risale alla Coppa del Mondo di Quiddich, in quanto cheerleaders della Bulgaria.
-La questione di Barty Crouch Jr. a me non è risultata chiara fin quando non ho letto il romanzo: prima di tutto si spiega come abbia fatto a fuggire da Azkaban. Inoltre, si comprendono meglio le ragioni dietro la follia del padre, distrutto dai sensi di colpa per aver contribuito a nascondere un pazzo omicida.
-C’è la questione degli elfi domestici, volutamente cancellati nel film perché i costi della cgi sarebbero stati eccessivi.

Come ci si fa ad affezionare abbastanza a Dobby senza leggersi tutta la saga? Vi ricordate che dal secondo volume è libero grazie ad Harry? Beh adesso lavora dietro compenso ad Hogwarts, ma non è ben visto dagli altri della sua specie che considerano disonorevole tale comportamento. Sarà lui stesso ad aiutare il protagonista a superare la seconda prova e non Neville, come si vede nel film.
Vogliamo parlare di Winky? L’elfa dei Crouch che viene licenziata perché usata come un capro espiatorio che si assuma delle colpe.
-Albus Silente: nel film sembra in preda a crisi isteriche, soprattutto dopo aver tirato fuori dal Calice di Fuoco il biglietto con scritto Harry Potter, mentre nel libro mantiene il suo consueto atteggiamento serafico:
“Harry, sei stato tu a mettere il biglietto?”
“No.”
“Ah okay, tutt’appost!”
Personalmente, nonostante conosca già i film, ho trovato la trama scorrevole e piacevole. Ormai non stiamo più parlando di un romanzo per bambini, ma di una storia più adatta ai ragazzi che comunque continua a stupire per i dettagli interessanti che ha da offrire.
Nel corso degli anni mi sono tenuta volutamente all’oscuro riguardo ad approfondimenti della saga, per mantenere alto l’interesse se mai avessi deciso di iniziare a leggerla. Sì, esatto, appartengo a quella categoria di persone che difficilmente rilegge i libri già letti.
Purtroppo questo espediente non sta funzionando con il quinto capitolo, perché lo sto trovando di una noia mortale. Ma ve ne parlerò meglio in un articolo dedicato.
Voto 4/5.
Julia
“Non è importante ciò che si è esattamente, ma ciò che si diventa” Harry Potter e il Calice di Fuoco, J. K. Rowling