Harry Potter e l’Ordine della Fenice – J. K. Rowling

Finalmente posso recensire il quinto volume della saga di Harry Potter, ovvero L’Ordine della Fenice, considerando che è il libro che mi sono trascinata dietro per più tempo in assoluto!

Questo perché l’ho iniziato su Audible, volendo provare il servizio e optando per una lettura già decantata ed apprezzata: infatti, la narrazione ha la voce di Pannofino, che è come farsi raccontare la storia da Hagrid in persona!

All’inizio lo ascoltavo sporadicamente mentre cucinavo o rassettavo casa (cosa che non sopporto fare), poi ha cominciato a tenermi compagnia nei miei viaggi per raggiungere la famiglia (oltre 200km), mentre mio marito russava al lato passeggero.

Da qui sorse un enorme problema: siccome passavano anche settimane da una sessione all’altra e nel frattempo mi cimentavo in altre letture, alcuni pezzi cominciavo a dimenticarmeli. Ecco che la storia ha iniziato a sembrarmi noiosa, ripetitiva, tirata troppo per le lunghe e monotona…

Così, ad abbonamento Audible scaduto, l’ho messo da parte per riprenderlo giorni fa, peraltro senza ricordarmi a che punto fossi arrivata e difatti, mentre scorrevo le pagine alcune parti mi sembravano familiari.

Sarà perché erano le ultime 200/250 pagine, sarà perché lo stavo leggendo io direttamente, ma mi è sembrato un po’ più avvincente.

Come tutti sappiamo, nel quinto libro c’è la morte di un personaggio molto importante, che nei film si vede poco e niente, mentre qui è parecchio presente nella vita di Harry, rendendo ancora più drammatica la sofferenza di questo ragazzo che aveva appena iniziato a riprendersi dopo aver assistito alla morte di Cèdric.

Inoltre, mi ha colpita la parte che riguarda l’Ufficio Misteri del Ministero della Magia, molto più inquietante rispetto al lungometraggio, che ha ridotto il tutto ad uno scontro durato pochi minuti e in due stanze (più o meno). Penso che se avessero inserito le stesse scene del libro, si sarebbe trasformato in un mezzo horror, fra cervelli vivi, il Mangiamorte con la testa da neonato e l’immagine dell’arco con il drappo che si muove “a cavoli suoi”, mentre si sente bisbigliare.

Altro discorso è la Umbridge che conosciamo tutti con il volto di Imelda Stauton, sempre in rosa confetto, mentre nel libro ha l’aspetto orrido di una rana, indossa abiti di tweed verdi e non ha il collo. Non so per quale motivo, ma leggendo mi sono immaginata una signora grassa e bassa con la faccia di Jabba di Guerre Stellari!

Ultima considerazione, ci sono rimasta male per come la povera Luna venga trattata con sufficienza dai protagonisti, colpevole di avere la testa immersa in un mondo a parte. Voglio dire, passa per Harry che poteva dirsi influenzato da Voldemort, ma gli altri? Che antipatici!

Per tutte le altre differenze con il film, non vi resta che leggere l’Ordine della Fenice!

Tutto sommato, questo volume mi è piaciuto meno degli altri. C’è stato un momento in cui ho avuto l’impressione che la Rowling la stesse tirando un po’ troppo per le lunghe, descrivendo ogni minimo dettaglio della vita scolastica di Harry, senza che accadesse qualcosa di veramente interessante per decine di pagine.

Voto 3/5.

Julia

“Tu non sei una persona cattiva Harry. Sei una persona buonissima, a cui sono capitate cose cattive. E poi il mondo non si divide in persone buone e Mangiamorte. Tutti abbiamo sia luce che oscurità dentro di noi. Ciò che conta è da che parte scegliamo di agire. È questo quello che siamo.” Harry potter e l’Ordine della Fenice, J. K. Rowling

Festa della donna: romanzi con girlpower!

Non sono una che ama dedicare articoli alle feste in genere, soprattutto quelle più commerciali, principalmente perché non le festeggio (vedi San Valentino, Natale ecc.) e in secondo luogo perché mi sa di estremamente banale.

È anche vero, tuttavia, che esistono ricorrenze come quella di oggi che reputo estremamente importanti, in quanto ci ricordano le donne che hanno dovuto lottare anche solo per farsi considerare come persone, in un’epoca dove venivano trattate come mere serve-sfornafigli.

I post sulle bacheche delle persone si sprecano, molti dei quali ho notato che esaltano il ruolo materno e la cosa mi lascia perplessa, francamente. Voglio dire, andrò controcorrente, ma il senso è quello di spostare l’attenzione sulla donna in quanto tale, a prescindere se sia single, sposata, madre, nonna, zia, sorella, amica e via dicendo.

In questa occasione ho deciso di proporvi dei romanzi che hanno come protagoniste delle donne forti che in un modo o nell’altro, nel bene o nel male, hanno sfidato i pregiudizi, le malelingue e i pensieri comuni del tempo, facendosi strada con arguzia e intelligenza.

La Corona Contesa di Elisabeth Chadwick

Romanzo storico dedicato all’imperatrice Matilde d’Inghilterra, vissuta nel XII secolo e protagonista di una durissima lotta per una successione al trono che le sarebbe spettata di diritto. Costretta a sopportare l’umiliazione di un matrimonio combinato con l’adolescente Goffredo V, inferiore anche di rango in quanto figlio del Conte d’Angiò, trascorrerà anni ad elaborare strategie per spodestare il cugino Stefano I.

Considerato il contesto storico, direi che Matilde ha decisamente lasciato il segno ai suoi tempi.

Chiaramente, essendo una donna tosta, non poteva che essere considerata una megera. Quando mai!

Qualcuno con cui correre di David Grossman

So cosa state pensando: il protagonista è Assaf, un ragazzo un po’ imbranato che deve ritrovare il padrone di un cane, quindi sembra non c’entrare nulla con il tema dell’articolo. In realtà, io consiglio il romanzo perché al suo interno ho trovato due personaggi femminili degni di nota.

La prima è sicuramente Tamar che, con un’incredibile dose di coraggio, parte alla ricerca del fratello maggiore perduto, cercando in tutti i modi di nascondere la sua reale identità. Insomma, finisce a vivere letteralmente per strada, in mezzo a tizi poco raccomandabili, ed entra di sua spontanea volontà in un’organizzazione criminale che sfrutta giovani problematici, fra l’altro sfidando il capo con una canzone provocatoria.

L’altro personaggio che mi è piaciuto è la monaca, con una vita sociale sicuramente più attiva della mia, dato che intratteneva rapporti epistolari con diverse persone e anche con una certa costanza! Mi domando con Facebook e Instagram quanti amici avrebbe avuto…!

La balena e la bambina di Witi Ihimaera

Una proposta dedicata principalmente ai bambini, ma che possono sicuramente apprezzare anche gli adulti. Fra l’altro esiste anche il film tratto dallo stesso romanzo che si intitola La ragazza delle balene (disponibile su Prime Video).

Sull’isola di Whangara, in Nuova Zelanda, c’è un’antica tradizione secondo la quale il comando passa da una generazione all’altra seguendo solo la linea maschile. Koro Apirana, l’anziano che al momento possiede la massima autorità, sembra tuttavia deluso dai suoi discendenti. Per giunta, non sa proprio che farsene della nipote Kahu che lo ama profondamente.

La piccola, nonostante dimostri di essere l’unica davvero degna di successione, non viene presa in considerazione solo perché una femmina. Eppure, sarà proprio lei la chiave per ristabilire il patto di armonia fra l’uomo e la natura.

Insomma, si tratta di una storia commovente che mischia realtà e mito, per trasmettere anche alle menti più giovani insegnamenti molto profondi.

Margherita Dolcevita di Stefano Benni

Sicuramente non è un romanzo che parla di diritti sulle donne, è chiaro. Anzi, penso che Benni volesse spostare l’attenzione sugli effetti del consumismo eccessivo del mondo di oggi, estremizzando fino all’assurdo in personaggi che lo rappresentano a pieno, ovvero i vicini di casa di Margherita.

Io ho scelto di inserirlo in questa lista proprio perché non è la classica protagonista dei libri per ragazzi. Avete presente quelli americani con una ragazza bella, dolce, carina, pura, ingenua ecc.?

Ecco, finalmente qualcuna in cui la me adolescente potesse rispecchiarsi: grassoccia, capelli arruffati, umorismo pungente e finezza di un rinoceronte, oltre che una famiglia decisamente fuori dagli schemi (anche se quella descritta da Benni era divertente, almeno).

Margherita ti conquista fin dalle prime pagine perché non ha paura di dire quello che pensa e se qualcosa non le piace, prende in mano la situazione senza pensarci due volte.

La sua ironia mi ha conquistata fin da subito: ce ne fossero di Margherite nei romanzi che leggo…!

La figlia della fortuna di Isabel Allende

Chi conosce questa autrice sa che il più delle volte le protagoniste dei suoi romanzi sono donne dal carattere temerario, che cercano di sopravvivere anche in contesti estremamente difficili e di sfidare il mondo intero pur di proteggere chi amano.

In questo romanzo in particolare, ambientato nel Cile del XIX secolo, la protagonista è la giovane Eliza, una mulatta abbandonata da neonata davanti al portone di una ricca famiglia inglese.

Viene cresciuta da Rose, rimasta nubile a seguito di uno scandalo amoroso, che la cresce come una figlia nella speranza che sposi un uomo altolocato.

Eliza, tuttavia, non ci sta e si innamora perdutamente del giovane Joaquìn Andieta, con cui si vede di nascosto, fino a quando lui non si lascia prendere dalla “febbre dell’oro” e fugge in California per tentare la fortuna.

La giovane non si perde certo d’animo e decide di raggiungerlo dopo aver scoperto di essere incinta.

Il viaggio sarà tutt’altro che una passeggiata, ma nonostante le innumerevoli difficoltà durante la sua ricerca, Eliza non si arrende mai, disposta anche a rinnegare la rigida educazione con la quale è stata cresciuta pur di raggiungere l’uomo che ha scelto di amare.

Direi che per ora mi fermo qui con le proposte. Vi sono piaciute? Le avete già lette?

È chiaro che ce ne sono tantissime altre, anche appartenenti a categorie differenti, come biografie, testimonianze e saggi, ma per questa volta mi sono voluta concentrare su queste.

Sarebbe interessante anche considerare gli esempi negativi femminili nella letteratura, che ahimè ho trovato fin troppo spesso: protagoniste che non sono necessariamente delle villain, ma a mio avviso, trasmettono messaggi sbagliati a chi li legge.

Magari lo lascio per quando avrò voglia di una bella pioggia di critiche! 😛

Julia